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La normativa per i capannoni mobili

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Può capitare che un’azienda abbia bisogno di ampliare i suoi spazi, per la produzione, per la commercializzazione dei suoi prodotti o semplicemente come magazzino e area stoccaggio. In questo caso può prendere in considerazione la realizzazione di capannoni mobili.

Si tratta di una soluzione che permette infatti di ottenere nuovi spazi coperti in modo veloce, senza dover richiedere alcuna concessione edilizia e senza arrivare a spendere un’esagerazione. I prezzi dei capannoni mobili sono molto più bassi rispetto ad un capannone in muratura, senza dimenticare poi che questo è oggi un mercato molto concorrenziale. Basta insomma chiedere quanti più preventivi possibile, per riuscire a scovare la ditta che permette di ottenere il migliore rapporto tra qualità a prezzo.

Ma che cosa dice la normativa oggi vigente sui capannoni mobili? Andiamo a scoprirlo insieme, così da capire quali documenti è necessario presentare per la realizzazione di un capannone e a quanto ammonta l’IMU da pagare.

I documenti necessari per la realizzazione di capannoni mobili

La realizzazione di un capannone in muratura comporta la necessità di presentare molti documenti e di farsi carico di una burocrazia che può risultare estremamente lunga. Impossibile riuscire a rispondere quindi in modo puntuale alle esigenze di nuovi spazi di un’azienda. Completamente diverso invece il discorso per quanto riguarda i capannoni mobili, che prevedono infatti pochissima burocrazia. Non è necessario richiedere alcuna concessione edilizia. È sufficiente presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività – S.C.I.A. al Comune in cui i lavori devono avere luogo. È molto importante ricordare che non appena viene presentata questa segnalazione, è possibile iniziare a realizzare il capannone mobile di cui si ha bisogno, in modo immediato.

È possibile che in alcuni casi sia necessario presentare anche la Denuncia di Inizio Attività  – D.I.A., contestualmente alla segnalazione di cui abbiamo sopra parlato. Questa denuncia è necessaria nel caso in cui i capannoni mobili sia di dimensioni molto grandi, talmente tanto grandi da modificare le dimensioni dell’intera azienda in modo sostanziale, o nel caso in cui la sua presenza vada a modificare, sempre in modo sostanziale ovviamente, la forma dell’azienda stessa. La D.I. A. risulta necessaria anche nel caso in cui vi siano dei vincoli di tipo paesaggistico che è necessario prendere in considerazione. Attenzione, è importante ricordare in questo caso non si potrà provvedere ad effettuare immediatamente i lavori per la realizzazione dei capannoni mobili, dato che per il rilascio di questa denuncia può essere necessario attendere anche fino a 30 giorni.

Capannoni mobili, cosa dice la normativa sull’IMU

Dopo la realizzazione dei capannoni mobili, l’azienda deve ovviamente pagare l’IMU, in base alla categoria a cui la struttura appartiene ovviamente. Di solito si tratta di coperture che rientrano nella categoria C e D in quanto destinate ad essere utilizzate a fini commerciali, oppure di magazzino e deposito. Per calcolare l’IMU che è necessario pagare è opportuno sommare alla rendita catastale del capannone, il coefficiente di rivalutazione che è pari al 5%. Il risultato di questa somma deve poi essere moltiplicato per l’aliquota IMU, che è diversa a seconda del Comune in cui il capannone sorge. La normativa attualmente vigente permette però di portare in detrazione il 50% dell’IMU che è stato pagato, una percentuale questa molto alta che deve essere considerata come un vero e proprio aiuto economico per le aziende di oggi, alla ricerca infatti del massimo risparmio possibile.